Se si parla solo di mente e Spirito mi sembra sempre che manchi il centro del tutto.
Sono cresciuta con l’idea che il mio corpo servisse a portarmi in giro.
Punto.
Per il resto poteva servire a sedurre, ma rischiava anche di essere volgare nel farlo..
Sono cresciuta con l’idea che la mente fosse il principale supporto per l’evoluzione umana. Con una mente lucida e concentrata si potevano fare miracoli.
E vai di ore di studio. Training per sviluppare le capacità mentali, e ragionamenti su ragionamenti.
Sono cresciuta con un’idea un po’ vaga ma almeno presente dello Spirito. Dalla Chiesa alla casa i concetti erano un po’ diversi.
In Chiesa si pregava per questo Spirito che mi sembrava un bel po’ inaccessibile perché non ero io che ci parlavo, ma il prete.
A casa, mio nonno mi parlava della necessità di nutrire lo Spirito, e devo a lui l’aver capito che era dentro di me e potevo contattarlo direttamente senza intermediari.
Poi, anni fa, ho iniziato a meditare per coltivare non solo il corpo e la mente, ma anche lo Spirito.
Il mio corpo si lamentava ed era come se gridasse, odiavo stare seduta in un punto ferma e immobile.
La meditazione era come se mi facesse si vivere sensazioni molto belle, come viaggi affascinanti in realtà mai esplorati, ma in qualche modo mi portava sempre fuori da me e ci voleva del tempo per tornare indietro.
Nonostante amassi fare quelle esperienze mistiche e spirituali mi sentivo anche frustrata e inadeguata. E lì la mia mente iniziava a vagare e non si fermava davvero mai. Dubbi su dubbi, domande su domande, e dolore fisico perché come sempre non riuscivo a stare ferma.
Poi in un tepee a Ibiza, la rivoluzione. Ero lì insieme ad altre donne per risvegliare la nostra donna sacra interiore e quella che poi diventò la mia maestra del Womb (grembo) all’inizio di una meditazione ci disse “se preferite alzarvi e ballare a occhi chiusi potete farlo, magari riuscite a entrare meglio in contatto con la vostra parte più profonda. Sono gli uomini che per ascendere hanno bisogno di uscire dal corpo verso l’alto, noi donne per ascendere abbiamo bisogno di entrarci e radicarci”.
Wow!!!! Siiiiii!!! Questo spiegava tutto ma proprio tutto.
Il mio corpo era il modo per accedere a tutto ciò che per una vita avevo cercato fuori.
La mia vita in quel momento è cambiata per sempre.
Attraverso il respiro, attraverso il piacere, attraverso gli orgasmi, attraverso danze più o meno sfrenate e lo yoganidra, attraverso il sentire del mio corpo ho iniziato a creare magia e miracoli.
Il corpo accipicchia non è sporco, volgare o peccato.
Grazie al nostro corpo torniamo alla nostra essenza che è saggia, selvaggia e libera.
Il corpo. Quella parte di noi senza la quale non potremmo neppure essere qui.
La vera essenza di noi donne, il meraviglioso contenitore attraverso cui possiamo davvero sublimare noi stesse e vivere il Paradiso in Terra.
Trova il tuo personalissimo modo di dare piacere al tuo corpo e
Vivi Accesa
Ti regalo una meditazione per iniziare a purificarti e a riconnetterti col piede giusto
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