QUELLA PARTE DI TE CHE VORREBBE ‘SOLO’ FUGGIRE O FARE UN GRAN CASINO
C’è una parte di te che se ne va in sbattimento.
Gli americani direbbero Freak out.
Lei ha paura.
Magari ti capita quando devi esporti.
Magari quando devi dire la tua.
Magari quando sei lì che fai l’amore e vorresti lasciar andare tutti i freni e i controlli, ma proprio senti vergogna o qualche altro sentimento che non ti permette di goderti e accedere al piacere.
O forse viene fuori quando devi dire no.
O quando hai appena discusso e tutto quello a cui riesci a pensare è un piano di fuga in tutti i particolari che ti permetta una via d’uscita.
O magari quando un’ondata di rabbia esce da te come se avesse una vita tutta sua e ti fa dire cose di cui poi ti penti.
Lavorando ogni giorno con donne che hanno deciso di trasformare i blocchi che impediscono loro di vivere la propria vita a pieno e godere di essa e di sé stesse mi capita di incontrare questa parte.
Di solito è la bimba interiore.
Tutte noi la abbiamo, e in alcune di noi prende il timone proprio nei momenti in cui invece dovremmo comportarci da adulte e
comunicare,
godere,
mettere confini ben precisi.
E via che sabota tutto, trova piani assurdi di uscita, scalcia e fa i capricci.
Lo fa perché ha paura.
Di essere abbandonata, di non essere abbastanza, di non ricevere amore, si ritrova a essere gelosa per nulla, sta appiccicata come una cozza anche a chi non se lo merita e chi più ne ha più ne metta.
Tuttavia, se ci pensi, è più che ovvio che una treenne o cinquenne o giù di lì non sia in grado di avere una vita sessuale appagante, avere successo nel proprio lavoro o trasformare le proprie emozion.
Lei dovrebbe “solo” giocare, sentirsi al sicuro e ricevere amore.
Invece spesso tentiamo in tutti i modi di schiacciarla o cacciarla.
Non ti devi liberare di lei. Non serve a nulla.
Io stessa per tantissimo tempo ho provato a mandarla via ( e non sempre con le buone maniere). La consideravo un peso, un ostacolo alla mia relazione, al mio vivere serena e alla mia missione nel mondo.
Eppure più tentavo di cacciarla via, più lei scalciava, mi sabotava tutto e non mi faceva sentire mai abbastanza.
Da quando l’ho riconosciuta e ho fatto tutto un lavoro per accettarla e capire quando cerca di prendere il timone, allora tutto è cambiato.
In quei momenti intervengo io, adulta, e la coccolo, ci parlo, le ricordo che il suo unico ruolo è essere amata e giocare.
Ecco perché te ne parlo.
A me e a tante donne con cui ho lavorato è cambiata la vita.
Riconoscila.
Accoglila.
Amala.
Impara a parlarci.
Impara a dirle che va tutto bene. Che ci sei tu, adulta, a prenderti cura di questo rapporto, di questa carriera, di questa situazione.
Lei deve solo giocare e stare tranquilla. Non è affar suo.
Liberala da questo giogo del dovere, da questa paura di non essere abbastanza.
C’è un’altra parte di te che è perfettamente in grado di prendersi cura di questa situazione o mandare avanti (o meno) questa relazione, questo lavoro, questa opinione.
Vivi Accesa!
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